Chi è Barbara Marin?
Un’ artista.
Geniale, profonda, sensibile e creativa, riesce a rendere
ogni suo scatto, una vera e propria opera d’arte.
Presto capirete cosa intendo.
La location scelta per l’occasione è stato un vecchio borgo
di Piacenza.
Lo shooting si è svolto inizialmente fra piccoli e stretti
sentieri, successivamente in una
galleria d’arte e infine in un bosco.
Posti incantevoli , suggestivi.
Avete presente quelli delle favole ?
Le bambine hanno indossato abiti da sogno della “maison
Agata Allegra “ che le ha fatte sentire delle piccole principesse.
Durante tutto lo shooting ho avuto la sensazione di vivere
in una favola.
Ora ve la racconto.
C’era una volta,
in un bosco, una piccola casetta bianca, dove
viveva una bambina di nome Penelope.
Nessuno conosceva il suo nome, perché gli unici con cui
parlava erano gli animaletti del bosco.
Penelope passava le sue giornate raccogliendo bacche e
fiori di ogni genere, che amava molto.
Era solita sdraiarsi su grandi distese d’ erba sotto a
vecchi e imponenti alberi, chiudere gli occhi e fantasticare.
Provava a immaginare il suo volto che non aveva mai visto.
Viveva in una piccola casetta con poche cose e fra queste non c’era uno specchio.
Un giorno, saltellando da una parte all'altra, inciampò e
cadde a terra.
Svenne e tutti i suoi
amici del bosco, preoccupati, gli si avvicinarono.
Impaurita ma curiosa lo prese in mano, cominciò ad
osservarlo attentamente e vide la sua immagine riflessa.
Si alzò ancora in stato confusionale, lo prese e corse
verso casa.
Non riusciva a smettere di guardarsi.
Arrivò il buio e Penelope cadde in un lungo e pesante sonno, fino a quando alle prime ore del giorno, sentí una voce che la chiamava.
<< Penelope svegliatiiiiii >> .
Pensava stesse sognando, ma appena guardò lo specchio ci vide
l’ immagine di una vecchia signora, col volto ricoperto da rughe e dai capelli
color argento.
Non capì il perché, ma non le fece paura, anzi, in quel
momento sentì una grande serenità dentro di se.
La chiamò ancora << Penelope, avvicinati >>.
Domani mattina, quando ti sveglierai, non indosserai più
questi panni vecchi e consumati, ma un lungo ed elegante abito bianco; ti
sentirai come una vera principessa>>.
Non poté credere alle sue orecchie.
Uscì di casa per poter raccontare quello che gli era appena successo e quello che le sarebbe accaduto l’indomani, a tutti i suoi amici animali.
Uscì di casa per poter raccontare quello che gli era appena successo e quello che le sarebbe accaduto l’indomani, a tutti i suoi amici animali.
Aspettò impaziente la notte, che finalmente arrivò per
potersi addormentare.
Venne giorno e quella mattina i raggi del sole illuminavano
la stanza come non mai.
Penelope si sveglio,
fece un grande sbadiglio e balzò giù dal letto.
Si sentiva diversa e di buon umore.
Si guardò e prese subito il suo specchio.
Incredibile … quella anziana signora le aveva detto la
verità .
Penelope era bellissima in quell'abito di pizzo
bianco e finalmente si sentiva come una vera principessa.
Rimasero abbagliati dalla sua bellezza .
Doveva essere un
giorno di festa quello e niente e nessuno doveva impedirlo.
Le portarono fiori e gli uccellini cinguettavano in suo
onore.
Tornò a casa ancora sorridente prese lo specchio e si fissò
fino ad addormentarsi.
La mattina seguente si alzò e tutto era tornato come prima.
Forse aveva sognato o forse no, ma comunque avrebbe
portato nel suo cuore, quel bellissimo ricordo.
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